by Giuseppe Nisi.

 

Punti Fondamentali

    1. L'Ispirazione

    2. L'Acquario

    3. Il Fondo

    4. Il Filtraggio e il Riscaldamento

    5. L'Hardscape (struttura dell'acquario)

    6. Le Piante e la Piantumazione

    7. L'Illuminazione

    8. L'Acqua

    9. La Fertilizzazione

    10. I Pesci

    11. Le Alghe, la Manutenzione e l'Attrezzatura necessaria

 


 1. L'Ispirazione

" L'acquario Naturale " nasce con Takashi Amano che, per primo, ha abbinato la coltivazione delle piante acquatiche all'uso artistico di legni e/o rocce per realizzare un angolo di Natura racchiusa in 5 vetri.

Possiamo ricreare un realistico scorcio naturale all'interno del nostro acquario partendo dall'osservazione di tutto ciò che ci circonda: da un torrente alla foce di un fiume, dallo scorcio di una foresta ad un ruscello; l'unico limite sta nella fantasia dell'aquascaper.

Una volta trovata l'ispirazione, l'aquascaper inizialmente idealizza nella sua mente l'ambiente naturale (definito "Landscape"). Parte quindi col ricreare una struttura di rocce e legni ("Hardscape"), che è la base per la realizzazione del paesaggio che ha in mente.

Nulla è lasciato al caso: il tutto viene studiato nei minimi particolari.

 

 

 2. L'Acquario

La scelta dell'acquario, dalla forma alla dimensione, è molto importante per la buona riuscita di un acquario naturale in casa.

La forma più comune è quella rettangolare, ma ultimamente vengono usati anche molti cubi, soprattutto di piccole dimensioni ( vedasi articolo sui nano cubi di Enrico Fortuna).

Solitamente le dimensioni delle vasche per l'aquascaping hanno delle misure precise, che seguono la regola della sezione aurea. Per esempio 36x22x26 , 60x30x36cm, 60x45x45cm, 75x45x45cm, 90x45x45cm, 120x45x45......

Negli ultimi anni si sta diffondendo l'uso di vasche alte al massimo 40 ∼ 45cm o anche decisamente meno, ma con una maggiore profondità (50 o 60cm). Queste misure aiutano molto l'aquascaper a dare maggiore profondità al layout finale, soprattutto in caso di paesaggi pianeggianti e/o emergenti oltre la superficie dell'acqua.

Per una questione squisitamente estetica, si preferiscono generalmente acquari in vetro extrachiaro con siliconature trasparenti.

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3. Il Fondo

Il substrato rappresenta una tappa fondamentale per la buona riuscita ed evoluzione dell'acquario. La sua strutturazione deve far si che sia drenante e non si formino zone compatte (anossiche).

Nella preparazione del fondo dobbiamo iniziare stendendo il materiale dal vetro frontale e a salire verso il vetro posteriore: questo per dare maggiore profondità alla struttura finale.

Per evitare di creare delle zone antiestetiche lasciando in vista la stratificazione del fondo, soprattutto se usiamo materiali o sabbia di colori o grana differenti, è importante disporre i primi substrati (fertile, batteri, carbone) partendo da alcuni centimetri di distanza dai vetri frontale e laterali.

Ecco uno schema classico del fondo che può essere cosi composto (a partire dal basso verso l'alto):

-  Strato di lapillo lavico di 2-3cm o più nella parte posteriore (facoltativo, ma utile come supporto batterico e drenante per migliorare la circolazione dell'acqua ed evitare la formazione di sacche di gas ed altri pericolosi metaboliti quando ci alziamo molto con il fondo in spessore);

-  Batteri in polvere + strato di carbone attivo;

-  Fondo attivo fertile;

-  Terra allofana o ghiaino e/o fondi inerti.

Vedi esempio nel Video Hardscape, link nel paragrafo 5. Hardscape.

Negli ultimi anni molte ditte specializzate hanno iniziato a commercializzare varie terre allofane di granulometria differente: 1-2mm fine (solitamente per la parte superiore di finitura) e 2-3mm medio-fine (per lo strato inferiore). Un'alternativa più economica usata da molti è l'AKADAMA per bonsai, molto buona e durevole.

 

 

4. Il Filtraggio e il Riscaldamento

Il filtraggio all'interno del nostro acquario è naturalmente molto importante. Per comodità ed estetica preferisco usare i filtri esterni, ma vanno benissimo anche i filtri interni o a zainetto per le piccole vasche.

All'interno del nostro filtro abbiamo la parte di filtrazione meccanica data dalle spugne, che consiglio di sciacquare ogni tanto in un secchio usando l'acqua dell'acquario. Non va mai usata l'acqua di rubinetto che contiene cloro! Personalmente elimino dal filtro (esterno) le spugne troppo fini eventualmente in dotazione perché si intasano molto rapidamente riducendo in breve tempo il flusso del filtro.

In fase di avvio consiglio l'inserimento di un sacchetto di carbone come filtrazione chimica, soprattutto se si usano fondi molto carichi.

Per la parte biologica in commercio ci sono vari materiali sintetici o meno, studiati apposta per una migliore colonizzazione batterica e quindi un'ottimale filtrazione biologica dell'acqua --> vedi "Ciclo dell'azoto **" **Link Wikipedia.

Nella fase iniziale dell'avviamento dell'acquario non vanno inseriti i pesci: attendere almeno un mese per i primi inserimenti.

Per il riscaldamento dell'acquario possiamo usare un riscaldatore esterno, comodo perché non visibile all'interno dell'acquario, oppure uno interno opportunamente nascosto.

Come temperatura impostata consiglio circa a 22 - 24 °C; molto dipende anche dal tipo di fauna che desideriamo inserire.

 

 

5. L'Hardscape (Struttura dell'acquario)

Studio della Struttura:

L'aquascaper ricrea un ambiente naturale partendo da una struttura detta " Hardscape ".

 Riconosciamo essenzialmente due stili:

- "Ryoboku" con l'uso di legni e (facoltativamente) di rocce;

- "Iwagumi" con l'uso di sole rocce;

Nella realizzazione della struttura nulla è lasciato al caso ma il tutto viene pianificato nei minimi particolari:

- usiamo la sezione aurea per ricreare l'equilibrio all'interno dell'acquario;

- stendiamo il fondo a partire dal vetro frontale a salire verso il vetro posteriore dando maggiore profondità alla struttura;

- usiamo rocce di varie dimensioni per dare profondità all'hardscape;

- usiamo della graniglia via via più sottile per ricreare frane o sedimenti;

- usiamo della sabbia fine per ricreare il letto di un fiume.

Nella realizzazione della struttura bisogna tenere presente anche il successivo posizionamento delle piante, per cui è fondamentale conoscere esigenze, portamento e velocità di crescita delle specie utilizzate.

E' molto importante la gestione degli gli spazi all'interno dell'acquario, per fare ciò si usa una struttura interna a triangolo, concava oppure convessa.

Materiali d'arredo:

Le Rocce:

- Rocce Calcaree (per es. Seiryu Stone): meglio usarle quando si adopera poca CO2, limitando in questo modo il rilascio di Calcio e Magnesio, Silicati e altri minerali. Abbinato all'utilizzo di CO2 è consigliato l'uso di terre allofane che nella prima fase di maturazione assorbono Ca e Mg. Successivamente l'acqua va comunque regolata con cambi costanti e frequenti, partendo preferibilmente da acqua RO opportunamente remineralizzata in modo da avere valori il più possibile equilibrati.

- Rocce Inerti (per es. rocce laviche, Dragonstone -a volte rilasciano minerali-, ardesia, Roccia Pagoda, Yamaya Stone ecc.): non danno mai problemi di rilasci di sali in vasca, per cui si possono usare senza particolari accorgimenti se non un preventivo ed accurato lavaggio con spazzolatura per eliminare residui di terra o sporco (tipo le Dragonstone).

I Legni:

- Legni raccolti in Natura: da evitare tutti i pezzi che non siano completamente secchi e che contengano resine. Se raccolti in spiaggia meglio metterli a bagno per farli spurgare qualche mese, cambiando l'acqua di tanto in tanto.

-  Legni specifici per uso in acquario : Java, Jati, branch wood, Hornwood, Legni Spiaggiati, mangrovie, Driftwood, Manila, ecc

Non è necessario bollire legni e radici per eliminare eventuali batteri o spore, anche perché non basta una semplice bollitura casalinga affinchè tutto muoia: un semplice risciacquo con acqua corrente è sufficiente ad eliminare residui o terra.

Molti legni galleggiano per cui, durante la creazione dell'hardscape vanno appesantiti fascettandoli alle rocce oppure incastrandoci semplicemente sopra una o più pietre di peso adeguato. Solitamente devono passare alcune settimane per far in modo che restino a fondo. In alternativa, prima dell'allestimento, i legni possono essere lasciati a bagno in una bacinella per qualche settimana  in modo che assorbano l'acqua ed evitino il galleggiamento. Bisogna altresì fare attenzione a non farli asciugare troppo: bastano poche ore affinché il legno si secchi e torni a galleggiare.

Le Sabbie:

In commercio esistono varie sabbie anche molto fini: se ne consiglia l'uso in colori naturali evitando quelli troppo accesi o visibilmente innaturali. Con l'utilizzo di sabbie fini si consiglia di non superare lo spessore di 1cm, evitando in tal modo la creazione di zone prive di ossigeno (anossiche) con formazione di cianobatteri.

Sono di facile reperimento anche ghiaie e/o ciottoli di varie granulometrie selezionati per Aquascaping, molto utili per ricreare ottimi accostamenti agli altri materiali scelti per il nostro Layout. In alternativa si possono rompere delle rocce del nostro hardscape in varie pezzature via via più minute per ottimizzare la cura dei dettagli.

 

Esempio di Hardscape:

 

 

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6. Le Piante e la Piantumazione

Avendo già realizzato il progetto del nostro acquario, dovremmo a questo punto avere già un elenco di piante per il nostro allestimento.

Io personalmente consiglio di stendere una lista prima della realizzazione del progetto, e di comprarle od ordinarle sempre dopo aver realizzato l'hardscape, cosi da scegliere la quantità e le specie giuste alla nostra struttura.

Consiglio di usare molte piante già all'avvio del nostro acquario, soprattutto a crescita veloce, che possano far parte della struttura finale o anche solo provvisoria e quindi da eliminare man mano la vasca maturi.

Possiamo trovare in commercio molte specie di piante che per comodità didattica si dividono in piante a crescita veloce, a rosetta, tappezzanti, epifite e muschi.

Vengono commercializzate sia in vasetto che in cup. Nel primo caso prima della piantumazione va eliminato tutto il grodan e nel caso delle cup va sciacquato tutto il gel. Questa preparazione è importante per evitare che gel o grodan possano intossicare gamberetti e/o pesci..

La prima cosa da fare prima della piantumazione è quella di bagnare il fondo usando uno spruzzino o una pistola da giardino.

Per la piantumazione consiglio di dividere il contenuto dei vasetti e di piantumare più possibile stelo per stelo. Pulendo i vasetti o le cup ci possiamo rendere conto di quante piante effettivamente sono contenute in un singolo vasetto.

Per le piante a stelo è consigliato usare delle pinze a punta fine dritte e d'inserire le piantine con le pinze leggermente piegate cosi quando le sfiliamo  la ghiaia e\o terra va ad incastrarsi sullo stelo bloccandolo.

Felci e i muschi possono essere bloccati a legno o rocce usando del filo da pesca in nylon sottile, del cotone o l'attack (cianoacrilato).

 

Esempio di Piantumazione:

 

 

7. L'Illuminazione

L'illuminazione in acquario ha un ruolo essenziale nella coltivazione delle piante e quindi dell'acquario che andiamo a realizzare. Attualmente in commercio sono disponibili varie tecnologie: Hqi , T8, T5 , Led (migliorati con l'utilizzo dei led RGB). Io personalmente per la coltivazione delle piante anche più esigenti mi trovo ancora bene con l'uso dei soli T5 o combinato di T5 + led. Quando andiamo a scegliere un impianto d'illuminazione dobbiamo verificare che tutto l'acquario sia illuminato in maniera omogenea.

Quindi la plafoniera dovrà essere collocata al centro dando maggior copertura.

 

 

8. L'Acqua

L'acqua da utilizzare per il nostro acquario di piante è un altro tassello molto importante per la buona riuscita del nostro paesaggio acquatico. Consiglio l'uso di acqua osmotica (kh=gh=0; 0us) con l'aggiunta di appositi sali, che consentono di avere dei valori attorno a kh=4 e gh=8.

Sconsiglio di usare acqua osmotica tagliata con l'acqua di rubinetto perché molte volte tali miscele non sono ben bilanciate e potrebbero esserci contenuti metalli pesanti.

 

 

9. La Fertilizzazione

        La fertilizzazione in un acquario di piante è ovviamente molto importante. Consiglio di usare una fertilizzazione differenziata.

Possiamo scegliere di utilizzare protocolli di concimazione già pronti tra quelli reperibili in commercio oppure utilizzando il metodo fai-da-te (o PMDD). Gli elementi fertilizzanti vengono divisi in macro e micro.

Consiglio di somministrare i macro divisi, quindi il Potassio(K), il Nitrato(N) e il Fosfato(P) andrebbero dosati separatamente. Micro e il ferro si trovano o in una unica soluzione oppure separati. Nel caso si scelga di utilizzare una linea commerciale, consiglio sempre di adottare il kit completo di Sali per osmosi, Macro, Micro+Fe e biocondizionatore, perchè molte volte alcuni elementi vengono aggiunti nei macro o nei sali.

Molte volte non si pensa all'errore derivante dall'uso di un biocondizionatore di una marca differente dalla nostra linea di fertilizzazione. Tale biocondizionatore potrebbe contenere uno o più chelanti che vanno a legarsi ai nostri micro dosati in acquario rendendoli indisponibili alle piante.

Infatti se dovessimo avere la necessità di cambiare linea di fertilizzazione dovremmo prima fare dei cambi abbondanti d'acqua e per qualche giorno usare del carbone attivo: in tal modo andiamo a eliminare tutti i chelanti contenuti nel nostro acquario.

Ultima cosa molto importante per il nostro ecosistema è l'impianto di erogazione dell'Anidride Carbonica (CO2). Tale gas  è necessario alla fotosintesi delle nostre piante acquatiche. Per avere un ambiente stabile si consiglia un ph di circa 6.8, e di controllarne il valore attraverso l'uso di uno strumento elettronico. Per verificare i mg di CO2 disciolta in acqua esistono varie tabelle in cui, incrociando il valore misurato del kh con quello del ph, otteniamo il quantitativo di CO2 presunto. In merito al diffusore, consiglio l'uso di un setto poroso in ceramica perché il rendimento sarà maggiore ottenendo delle bolle fini in uscita dal nostro impianto.

 

 

10. I Pesci

Per i pesci qui la scelta è molto ampia.  In un acquario naturale solitamente si predilige usare delle specie di piccola taglia formando un branco numeroso e inserendo altri animali alghivori tipo Caridina japonica (multidentata), Nerita sspp, Otocinclus affinis.

Come già detto sopra, non inserirei dei pesci prima del mese di maturazione; al massimo dopo 2-3 settimane inizierei con l'inserimento di qualche Caridina japonica.

 

 

11. Le Alghe , la Manutenzione e l'Attrezzatura necessaria

Dobbiamo osservare  bene come risponde il nostro acquario nei primi giorni di vita. Consiglio di partire subito con una fertilizzazione di K (potassio) a dose piena e  poi dopo qualche giorno aggiungere gradualmente  i macro e i micro a dose molto ridotta (anche 1/3 o 1/4 da quello consigliato dal produttore).

In caso di acqua torbida consiglio di eseguire un cambio d'acqua parziale (che comunque andrebbe fatto settimanalmente). In caso di terre allofane molto cariche (tipo ADA  Amazonia) sarebbero meglio dei cambi di 1/3 del volume della vasca ogni 2-3 giorni per le prime due settimane, per poi passare al cambio settimanale, sempre osservando come procede la vasca.

Nei primi periodi possono presentarsi le alghe in avvio, che sono del tutto normali perché l'ecosistema non è ancora maturo: esse andranno via poi da sole quando la massa batterica e vegetale inizieranno a lavorare correttamente. Io solitamente parto con 6 ore di luce per poi arrivare a 8, aumentando di settimana a settimana di 30min il fotoperiodo.

Se si dovessero presentare delle mucillaggini sui legni (eventualità assolutamente normale) basta aspirarle durante i cambi d'acqua usando il tubo stesso, mentre per le alghe filamentose basta usare un bastoncino su cui arrotolarle.

Anche i cianobatteri vanno aspirati con il tubo e mai mescolati (per evitare farli diffondere nell'acquari). Essi sono molte volte sintomo espressione o di poca circolazione dell'acqua all'interno dell'acquario (la soluzione potrebbe essere l'aggiunta di una pompa di movimento) e/o un carico organico alto.

Per i cambi d'acqua consiglio l'uso di pompe elettroniche 12 o 24V ad immersione per taniche o serbatoi da camper dal costo contenuto: facilitano molto questa operazione e la schiena ringrazia.

Per la manutenzione e potature consiglio l'uso di:

- un paio di forbici dritte e una curva e una pinza dritta, tutte in acciaio inossidabile;

- uno spazzolino da denti duro per pulire rocce e legni;

- bastoncini in legno tipo bacchette cinesi per arrotolare le filamentose;

- filo di nylon per legare i muschi;

- tubo in gomma di qualche metro.

 

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Articolo Scritto da Giuseppe Nisi

             

Corretto da Fabio Lorusso

Proprietà Itau Italy.

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